Il caso vede coinvolti il comune di Carate Brianza e l’impresa Mar market Spa. Il contenzioso ruota attorno alla validità giuridica del silenzio-assenso, previsto dall'art. 8 del D.Lgls 114/1998 (Decreto Bersani). Alla richiesta della società di aprire una media struttura di vendita il Comune non ha dato alcuna risposta, pertanto, trascorsi i termini previsti, la Mar market si è avvalsa del silenzio-assenso ed ha aperto. Il Comune si è opposto interpretando il decreto Bersani come programmatico e non precettivo.
Dopo una serie di ricorsi, culminati con l’appello al Consiglio di Stato, la sentenza ha aderito al secondo degli indirizzi citati (precettivo), ritenendolo coerente con i principi di celerità, di efficienza e di trasparenza dell’azione amministrativa, espressamente sanciti, nel nostro ordinamento, dalla legge 241/1990.
La sentenza implicitamente quindi ribadisce che liberalizzazione non vuol dire libertà senza regole. Limiti e divieti all'apertura di esercizi commerciali possono essere opposti, ma ci deve essere un atto di programmazione comunale che stabilisca in modo chiaro e coerente i criteri urbanistici, ambientali e sanitari che devono essere rispettati nelle diverse aree del territorio. Lo stesso concetto trova ulteriore sviluppo e conferma, nella Direttiva Bolkenstein, che, con l'approvazione del decreto attuativo, dovrebbe innescare una nuova ondata di liberalizzazioni nel settore della distribuzione e non solo.
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