Dalla Lombardia arriva una sentenza del Consiglio di Stato che si ripercuoterà inevitabilmente su tutti i Comuni italiani (approfondisci).
La sentenza parlando del silenzio-assenso, implicitamente chiarisce e ribadisce un concetto fondamentale: limiti e divieti all'apertura di esercizi commerciali possono essere opposti solo se c'è una Programmazione Commerciale vigente e conforme alla normativa nazionale e alla normativa regionale che stabilisca in modo chiaro e coerente i criteri urbanistici, ambientali e sanitari che devono essere rispettati nelle diverse aree del territorio. Concetto, tra l'altro che trova ulteriore sviluppo e conferma, nella Direttiva Bolkenstein .
Ciò significa, ad esempio, che un supermercato di medie dimensioni potrebbe aprire senza ostacoli nel centro storico di un Comune che non abbia un piano di settore.
E' quindi essenziale, soprattutto in una Regione come la Toscana, con centri storici e aree di grandissimo pregio culturale, archittettonico e ambientale, che i Comuni procedano entro breve ad aggiornare i documenti di programmazione commerciale e urbanistica, prima che il processo di liberalizzazione degeneri in una deregulation dannosa per il patrimonio collettivo.