Pianificazione commerciale

Cosa fare per trasformare un problema in opportunità di crescita e sviluppo del settore

Servizio integrato per l'adeguamento, la gestione e lo sviluppo dei mercati e delle fiere comunali

Obblighi, scadenze e opportunità

Entro maggio 2017. In base all'Intesa Stato-Regioni del 2012 per l'adeguamento alla direttiva 2006/123/CE (Bolkestein), le amministrazioni comunali dovranno adeguare la disciplina del commercio su aree pubbliche attraverso:

1) l'adeguamento del Regolamento comunale del commercio su aree pubbliche;

2) la revisione del Piano e della programmazione del settore;

3) applicazione delle nuove norme per l'attribuzione delle concessioni nei mercati fissi e stagionali, nelle fiere, nei posteggi isolati;

4) l'aggiornamento delle procedure di selezione dei concessionari.

Per i Comuni è quindi urgente affrontare il prima possibile un generale riordino di un settore molto importante non solo dal punto di vista economico, ma anche importante per la vivibilità dei centri urbani e come luogo di socialità e identità comunitaria.

Simurg propone alle Amministrazioni Comunali un servizio modulare che permetterà non solo di adempiere alle prescrizioni normative senza penalizzare i commercianti, ma anche di definire una strategia integrata per la riqualificazione del settore e la rivitalizzazione dei centri urbani, attraendo nuove risorse. Disponibile anche su MEPA.

 

Farmacia

Art. 11 del Decreto Sviluppo (D.L. 24 gennaio 2012 , n. 1) prevede che il rapporto farmacie/popolazione venga fissato ad 1 farmacia ogni 3.300 abitanti.

  1. Il numero delle autorizzazioni dovrà essere stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 3.300 abitanti.
  2. La popolazione eccedente, rispetto al parametro, consente l'apertura di una ulteriore farmacia, qualora sia superiore al 50 per cento dei parametro stesso.

Al fine di assicurare una maggiore accessibilità al servizio farmaceutico, il Comune, sentiti l'azienda sanitaria e l’Ordine provinciale dei farmacisti competente per territorio, identifica le zone nelle quali collocare le nuove farmacie, al fine di assicurare un’equa distribuzione sul territorio, tenendo altresì conto dell'esigenza di garantire l'accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate.

In aggiunta alle sedi farmaceutiche spettanti in base al criterio dì cui sopra ed entro il limite del 5 per cento delle sedi, comprese le nuove, la Regione sentita l'azienda sanitaria locale competente per territorio, può istituire una farmacia:

  1. nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti civili a traffico internazionale, nelle stazioni marittime e nelle aree di servizio autostradali ad alta intensità di traffico, dotate di servizi alberghieri o di ristorazione, purché non sia già aperta una farmacia a una distanza inferiore a 400 metri;
  2. Nei centri commerciali e nelle grandi strutture con superficie di vendita superiore a 10.000 metri quadrati, purché non sia già aperta una farmacia a una distanza inferiore a 1.500 metri.

Il numero di farmacie spettanti a ciascun Comune è sottoposto a revisione entro il mese di dicembre di ogni anno pari, in base alle rilevazioni della popolazione residente nel comune, pubblicate dall'Istituto nazionale di statistica.

Ciascun comune, sulla base dei dati ISTAT sulla popolazione residente al 31 dicembre 2010 e dei parametri di cui sopra, individua le nuove sedi farmaceutiche disponibili nel proprio territorio e inviai dati alla Regione entro e non oltre 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

 

Vai al servizio gratuito di calcolo della disponibilità di nuove farmacie

Secondo la normativa regionale toscana (in particolare, il Codice del Commercio), oltre alla pianificazione del commercio in sede fissa, i Comuni sono tenuti a definire:

Il modello di programmazione che abbiamo messo a punto si basa sul presupposto che l’Amministrazione Comunale deve programmare il settore del commercio, come peraltro prevede la normativa regionale, non più basandosi sull’equilibrio tra domanda e offerta di beni e servizi anche attraverso l’adozione di distanze minime tra attività commerciali e paracommeriali. Al contrario, la programmazione deve garantire l’interesse dei cittadini tutelando alcuni aspetti generali come ad esempio: l’ambiente, la tutela dei beni culturali, il traffico, la sicurezza, l’igiene, la quiete pubblica, ecc..

Ci siamo quindi concentrati sull’individuazione di “nuovi strumenti di programmazione” dei vari settori del commercio basati, da un lato sul dettame normativo regionale che prevede che i comuni pianifichino il settore; dall’altro lato che tengano conto dei concetti fondamentali della “Bolkestein”.

Rispetto al passato, il modello di programmazione è molto più complesso e articolato e tiene conto di una pluralità di aspetti che garantiscono la tutela della libera concorrenza garantendo alla Pubblica Amministrazione ampi spazi di manovra per la tutela  della quiete pubblica, dei centri storici della viabilità, ecc..

La Simurg consulenze e servizi ha quindi messo a punto nuovi criteri per:

1. la localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita;

2. per a programmazione della rete degli esercizi di somministrazione;

3. la programmazione della rete di vendita della stampa;

4. la programmazione del commercio su aree pubbliche;

5. l’individuazione dei criteri per la localizzazione degli impianti di distribuzione dei carburanti.

Per maggiori informazioni ed un preventivo di massima clicca qui.

 

A livello europeo:

  • La direttiva Bolkestein (2006/123/CE) - scarica


A livello nazionale:

D.Lgs. n. 59/2010 avente come oggetto “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno” - scarica

  • D. Lgsl. 114/98 Riforma della Disciplina Relativa al Settore del Commercio, a Norma dell'Art. 4, comma 4, della L. 15.03.1997, n. 59 - vedi
  • D.L.223/2006, "Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale" convertito in legge 248/2006 - vedi

 

La normativa di riferimento per la regolazione del commercio e della distribuzione in Toscana:

  • Codice del Commercio (l.r. 28/2005) - scarica
  • Regolamento di attuazione del Codice del Commercio (D.P.G.R.15/R del 01/04/09) - scarica
  • Circolare del Settore Sviluppo Economico della R.T. del 15/04/2009 - scarica

 

Con la riforma introdotta dal Codice del 2005 la normativa commerciale in Toscana deve necessariamente tenere conto della normativa urbanistica, di cui diventa parte integrante:

  • Legge regionale 1/2005 "Norme per il governo del territorio" - scarica
  • Regolamento 3/R del 2007 ("Regolamento di attuazione delle disposizioni del Titolo V della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 - Norme per il governo del territorio") - scarica
  • Piano di indirizzo territoriale 2005-2010 (PIT) approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 72 del 24 luglio 2007  - vedi